L’Hotel Garden Terme è partner FAI
A pochi minuti di auto dall’Hotel Garden Terme, o anche per una piacevolissima gita in bicicletta, nella cornice incantata dei Colli Euganei e in meravigliosa armonia con essi, su un terrazzamento sulla sommità di un colle, si erge la straordinaria dimora destinata al riposo e al soggiorno estivo dei Vescovi padovani, risalente al XVI secolo.
 
Villa dei Vescovi: il Rinascimento nei Colli Euganei.
la Villa venne edificata tra il 1535 e il 1542 su un terrapieno dei Colli Euganei dalla curia di Padova, per offrire al Vescovo una sontuosa casa di villeggiatura estiva. Il Vescovo committente fu Francesco Pisani (episcopato dal 1524 al 1564), mentre per l’esecuzione dell’opera venne incaricato il nobiluomo Alvise Cornaro, amministratore della mensa vescovile dal 1529 al 1537, e grande mecenate ed umanista dell’epoca. Cornaro, con l’appoggio del Vescovo Pisani, ne affidò il progetto al grande pittore e architetto Giovanni Maria Falconetto.
 
Nella versione originale, la Villa era costituita da un compatto parallelepipedo a base quadrata, alleggerito su due lati del primo piano da due logge aperte sul paesaggio circostante.
All’interno la parte cinquecentesca prevedeva un ambiente centrale al piano terra, sovrastato da un cortile pensile in corrispondenza del piano nobile. Allontanandosi dai tradizionali canoni costruttivi locali, l’edificio superava quindi i confini regionali per trarre ispirazione dai contemporanei modelli fiorentini o per risalire addirittura agli esempi dell’antichità romana, fornendo così una personale anticipazione della posteriore opera palladiana.
 
Tale influenza della classicità si inseriva d’altra parte all’interno di un più ampio programma politico di trasformazioni territoriali, teso a ribadire l’origine romana della città di Padova: lo stesso nome di Luvigliano deriva infatti da Livianum, che all’epoca veniva identificato come il sito in cui Tito Livio avrebbe edificato la sua villa in campagna.
 
Nel 2005 Villa dei Vescovi fu donata al FAI dall’ultimo proprietario ed oggi, dichiarata monumento nazionale e di proprietà del Fondo Ambiente Italiano, è stata riportata all’antico splendore e custodisce il più straordinario esempio conservato di decorazione ad affresco nel Veneto, eseguito dal pittore fiammingo Lambert Sustris.
 
Concepita sin dall’inizio come palazzo di città e destinata a ritrovo per intellettuali e circoli umanistici, l’imponente dimora è giunta straordinariamente intatta fino ai nostri giorni, mantenendo l’antico rapporto di dialogo e armoniosa convivenza col paesaggio circostante.